giovedì 3 settembre 2020

Collette imperate anno 2020 — (Post Covid-19)

 Carissimi,

trovate di seguito indicato il Calendario delle Giornate mondiali e nazionali dei prossimi mesi settembre, ottobre e novembre): accanto a quelle già previste e comunicate con la precedente nota del 20 febbraio, vi trovano collocazione alcune altre la cui celebrazione è stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 (Giornata per la Terra Santa, Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Giornata per la carità del Papa).

Con l’occasione, si precisano anche le disposizioni canoniche, a cominciare dall’obbligatorietà delle varie collette a carattere universale, nazionale e diocesano per parroci, amministratori parrocchiali, rettori e cappellani di Chiese della nostra Diocesi. 


Di seguito il calendario delle Collette per i prossimi mesi di settembre, ottobre e novembre, aggiornato al post Covid-19.



Settembre 2020

  1. Domenica 13 settembre: Giornata per le opere della Terra santa
  2. Domenica 20 settembre: 96^ Giornata Università Cattolica Sacro Cuore
  3. Domenica 27 settembre: 106^ Giornata del migrante e del rifugiato


Ottobre 2020

    1. Domenica 4 ottobre: Giornata per la carità del Papa
    2. Domenica 18 ottobre 2020: 94^ Giornata missionaria


Novembre 2020

    1. Domenica 29 novembre: Giornata per il Seminario Diocesano

Modalità di versamento.

Si raccomanda di versare le collette all’ufficio economato nei successivi 15 giorni da quello in cui c’è stata la raccolta. Due le modalità di versamento: in contanti presso l’ufficio economato; mediante bollettino di c/c postale, seguendo queste istruzioni:

  • n. c/c postale da utilizzare: 10896819 intestato a Diocesi di Alife-Caiazzo;
  • causale versamento: indicare la Colletta cui si riferisce il versamento;
  • nei campi “Eseguito da”: indicare la Parrocchia che effettua il versamento. 

La ricevuta del bollettino di c/c varrà anche come attestazione di avvenuto deposito.


Altre disposizioni.

In particolare, si ricorda quanto stabilito dalla CEI: «Nelle giornate destinate per le collette a carattere universale o nazionale le somme in denaro raccolte nelle chiese, sia parrocchiali sia non parrocchiali, e negli oratori, compresi quelli dei membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica, sono destinate alla finalità stabilita». Tale norma si applica pure alle collette diocesane. Pertanto, il fatto che sia celebrata in Parrocchia un’iniziativa specifica sul tema di una colletta, nella stessa o in altra giornata, non dispensa dall’obbligo di celebrare le giornate universali, nazionali e diocesane e dal praticare la raccolta delle offerte. 


Rendicontazione.

L’economo diocesano redige ogni anno il rendiconto di tutte le raccolte effettuate, distinte per giornata e per parrocchie, entro il termine del 31 gennaio dell’anno successivo. 


Mancato versamento delle Collette.

Il mancato versamento di una o più Collette espone la Parrocchia all’impossibilità di accesso a contributi e a prestiti da parte della Diocesi.


Dalla Curia Vescovile, 20 luglio 2020


LE COLLETTE IMPERATE PER L’ANNO 2020

Giornata

Descrizione

Domenica 13 settembre

Per opere della Terra santa

Domenica 20 settembre

Per Università Cattolica 

Domenica 27 settembre

Per migranti e rifugiati 

Domenica 4 ottobre 

Per carità del Papa

Domenica 18 ottobre 

Per missioni

Domenica 29 novembre

Per il seminario


sabato 13 giugno 2020

Offerte a Parrocchie detraibili dall'Irpef




Con nota del 13 maggio, l’Economo della CEI, diac. Mauro Salvatore, ha segnalato “un’importante novità contenuta nella conversione in legge del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18”, c.d. Cura Italia, “dove, con un emendamento all’art. 66, sono stati aggiunti gli enti religiosi civilmente riconosciuti tra i destinatari delle erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020, a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per le quali sono riconosciuti incentivi fiscali in capo all’offerente”. L’Agenzia delle entrate ha già fornito chiarimenti applicativi con la Circolare n. 8/E del 3 aprile scorso.

Facendo seguito all’invito dell’Economo CEI, si precisa quanto segue.


INCENTIVI FISCALI SULLE LIBERALITÀ PER IL CONTRASTO DEL COVID-19

  • Agevolazione = Il soggetto (persona fisica o impresa, professionista, società) che effettua una donazione a favore della Parrocchia ha diritto a uno sconto fiscale in dichiarazione dei redditi.
  • La donazione = La donazione può consistere sia in erogazioni di denaro sia di beni verso un preciso scopo: utilizzo per «interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19» e «a sostegno di misure a contrasto dell'emergenza Covid-19», comprese quelle «finalizzate a misure urgenti di solidarietà alimentare».
  • Lo sconto = Lo sconto fiscale di cui beneficia il soggetto donante è una “detrazione fiscale” in misura pari al 30% dell’erogazione effettuata (in denaro e/o beni), per l’importo massimo di 30 mila euro. 
  • Anno 2020 = L’agevolazione opera soltanto nell’anno 2020, cioè per le erogazioni effettuate nel corso del corrente anno e finalizzate a contrastare l’emergenza Covid-19. Pertanto, lo sconto fiscale è materialmente recuperato (dal soggetto donante) nel corso dell’anno 2021, quando andrà presentata la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o mod. Redditi) relativa, appunto, all’anno 2020. Alcuni esempio:
    • Se l’offerta in denaro è pari a 1.000 euro, il donante recupera in dichiarazione dei redditi 300 euro (gli sono rimborsati come “sconto” dell’Irpef da pagare). 
    • Se l’offerta in denaro è di 100 euro, il donante recupera in dichiarazione dei redditi 30 euro (gli sono rimborsati come “sconto” dell’Irpef da pagare). 
    • Se l’offerta in beni è del valore di 500 euro, il donante recupera in dichiarazione dei redditi 150 euro (gli sono rimborsati come “sconto” dell’Irpef da pagare). 
  • Incapienti = Attenzione! Poiché il beneficio (cioè lo sconto fiscale) viene recuperato come riduzione dell’Irpef da pagare, il donante che non ha reddito o che ha un reddito basso così da non versare alcun importo di Irpef (ad esempio perché ha figli e moglie a carico, ecc.), c.d. “incapiente”, NON recupererà alcuno sconto fiscale. 
  • Tracciabilità = Le liberalità in denaro non possono essere effettuate in contanti, ma devono essere “tracciate” attraverso il canale bancario o postale (carte di debito, carte credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari). L’Agenzia delle entrate (risoluzione n. 21/2020) ha precisato che, per poter per poter usufruire dell'agevolazione fiscale, è necessario che dalla ricevuta del versamento (bancario o postale ovvero con carta di credito, etc.) sia possibile individuare: 
    • il soggetto beneficiario dell’erogazione liberale (cioè il nome della Parrocchia);
    • il carattere di liberalità del pagamento e che lo stesso sia finalizzato a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 (cosa da precisare nella causale di versamento. Ad esempio si può indicare:  “Erogazione liberale finalizzata a finanziarie misure di contrasto Covid-19”). 
  • Ricevuta = È possibile (obbligatorio se richiesto dal donante) che la Parrocchia beneficiaria rilasci una ricevuta. In tal caso, sulla ricevuta sia indicato di ricevere una “erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del Decreto Legge n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020)”
  • Contabilizzazione = Le Parrocchie devono contabilizzare le ricevute emesse e gli acquisti effettuati, al fine di dimostrare che l’utilizzo degli importi e dei beni ricevuti sia avvenuto esclusivamente per le finalità previste dalla legge (cioè per l’emergenza Covid-19).

Modello 1 —  Ricevuta Parrocchia (liberalità in denaro)


In duplice copia su carta intestata della parrocchia


Ricevuta n. ___ del ___________


Il sottoscritto ..............., parroco e legale rappresentante della Parrocchia di............................, con sede nel Comune di ..............................., prov. .........., C.F.: ............…………………, iscritta nel registro delle persone giuridiche al n. ____________________ [Elenco disponibile in Curia]


DICHIARA


di ricevere quale erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del Decreto Legge n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020) 


[nel caso di persona fisica non imprenditore: dal sig. ........................................., cod. fisc. . ……...]

[nel caso di ente non commerciale: dal .............................., cod. fisc. ………..]

[nel caso di società: dal Sig. ……, nella sua qualità di ....... della società ............., P.IVA ………….…..]

[nel caso di persona fisica imprenditore: dal sig. ..............................................., P. IVA. ……….......]


La liberalità è stata effettuata in denaro a mezzo: 

  • Assegno bancario n. … della Banca …
  • Bonifico bancario su ns. C/C n. … presso … 
  • Versamento su ns. C.C.P. n. …



Si attesta che i beni ricevuti sono destinati direttamente a interventi per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.


____________ lì _________


_______________________


timbro e firma 




Modello 2 — Ricevuta Parrocchia (liberalità in beni) 

In duplice copia su carta intestata della parrocchia



Ricevuta n. ___ del ___________


Il sottoscritto ..............., parroco e legale rappresentante della Parrocchia di............................, con sede nel Comune di ..............................., prov. .........., C.F.: ............…………………, iscritta nel registro delle persone giuridiche al n. ____________________ [Elenco disponibile in Curia]


DICHIARA


di ricevere quale erogazione liberale ai sensi e per gli effetti dell’art. 66 del Decreto Legge n. 18/2020 (convertito dalla Legge n. 27/2020) 


[nel caso di persona fisica non imprenditore: dal sig. ........................................., cod. fisc. . ……...]

[nel caso di ente non commerciale: dal .............................., cod. fisc. ………..]

[nel caso di società: dal Sig. ……, nella sua qualità di ....... della società ............., P.IVA ………….…..]

[nel caso di persona fisica imprenditore: dal sig. ..............................................., P. IVA. ……….......]


i beni di cui al documento rilasciato dal donante e allegato alla presente ricevuta, contenente la loro descrizione analitica e l’indicazione del relativo valore.


Si attesta che i beni ricevuti sono destinati direttamente a interventi per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.


____________ lì _________


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timbro e firma 



martedì 10 aprile 2018

Colletta obbligatoria - Domenica 15 aprile 2018 - "94^ Giornata Università Cattolica Sacro Cuore"




Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana


Eredi e innovatori. I giovani protagonisti della storia

L’università è il luogo dove si vive una particolare tensione tra il patrimonio di conoscenze da tramandare e le necessarie innovazioni che consentono di mettere a frutto quanto ricevuto per costruire un futuro migliore. Si tratta di declinare in modo armonico e fecondo lo straordinario bagaglio di conoscenze accumulate con le problematiche del nostro tempo che esigono un di più di sapienza e discernimento. Il secondo elemento non può prescindere dal primo, come non ci sono frutti senza radici. In un’epoca che tende a rendere evanescente il senso del tempo e della storia, assorbiti nell’assolutizzazione mediatica e consumistica del presente, l’Università Cattolica rappresenta per la comunità ecclesiale e per la società civile italiana un luogo privilegiato dove formare le nuove generazioni non ad estraniarsi dalla realtà o a perseguire solo il loro interesse, ma a diventare protagonisti di un cammino che sia capace di operare un discernimento profondo sulla loro vita e sul corso della storia.
Fin dalla sua nascita, secondo le intenzioni di P. Agostino Gemelli e dei suoi collaboratori, l’Ateneo dei cattolici Italiani doveva assolvere al compito di custodire e trasmettere il patrimonio di sapere coltivato nei secoli passati da illustri istituzioni accademiche e da straordinarie figure di studiosi che hanno saputo coniugare la scienza con la fede, la ricerca con l’impegno concreto. Da questa solida fondazione del sapere e dalla capacità di misurarsi con le innovazioni deriva la più grande risorsa per garantire un utile e fecondo contributo allo sviluppo futuro dell’umanità, alle prese con sfide epocali. «Questo ingente e non rinviabile compito chiede, sul livello culturale della formazione accademica e dell’indagine scientifica, l’impegno generoso e convergente verso un radicale cambio di paradigma, anzi - afferma Papa Francesco- verso una coraggiosa rivoluzione culturale» (Costituzione apostolica, Veritatis Gaudium, n. 3). Questo obiettivo può essere raggiunto sviluppando in modo ancora più incisivo tre condizioni che appartengono all’identità e alla missione dell’Università Cattolica.
La prima condizione è quella di rispondere in modo efficace e appropriato alle attese profonde di chi si accosta all’Università Cattolica cercando una formazione integrale capace di dare qualificate conoscenze umane e scientifiche utili ad elaborare una sapiente visione della vita, di promuovere un’alta professionalità che sia in grado di contribuire alla costruzione del bene comune, di far maturare un impegno generoso di testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della vita personale, familiare e sociale. L’accompagnamento degli studenti nel loro discernimento vocazionale, inteso in senso ampio come capacità di riconoscere e mettere a frutto i doni ricevuti, esprime lo spirito e la missione dell’Ateneo dei cattolici italiani. La fedeltà a questo impegno è alla base dell’alto e crescente interesse verso l’Università Cattolica che in questi ultimi anni si è tradotto in un rilevante aumento delle immatricolazioni, ancor più indicativo se consideriamo la difficile stagione che sta vivendo il mondo universitario nel nostro Paese.
La seconda condizione per fare tesoro dell’eredità ricevuta e affrontare con decisione le necessarie innovazioni è quella di saper tendere nel migliore dei modi l’arco dell’impegno nel presente tra memoria e profezia, usando tutti gli strumenti attraverso cui non solo si favorisce la trasmissione del sapere da generazione a generazione, ma si sviluppano le condizioni per una visione della realtà capace di incidere sulle grandi questioni del nostro tempo. La crescente mobilità umana con le sue attese e le sue tragedie, la cura della casa comune che richiede un radicale cambiamento di mentalità per contrastare il degrado dell’ambiente, l’uso saggio e responsabile delle conoscenze tecnico-scientifiche in ambito medico per assicurare a tutti la salute e un corretto approccio etico alle problematiche del nascere e del morire, la necessità di ripensare l’economia e la finanza per un sistema più equo che riconosca e tuteli il primato del diritto al lavoro, soprattutto per i giovani. Sono solo alcune delle problematiche che possono trovare nell’Università Cattolica un’efficace risposta attraverso la ricerca, l’alta formazione delle nuove generazioni e qualificati contributi sul piano culturale e sociale.
Sfide così importanti non possono essere affrontate da una singola istituzione. È possibile farlo - ed è la terza condizione - in un contesto vitale e dinamico come quello del cattolicesimo italiano da cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore nasce e a cui offre il suo prezioso contributo. Un tale legame, lungi dall’essere penalizzante, costituisce una risorsa formidabile per la formazione delle nuove generazioni e per la diffusione di una cultura d’ispirazione cattolica, in un clima di positiva collaborazione e di reciproco sostegno. La celebrazione della 94ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore che si svolgerà Domenica 15 aprile 2018 si colloca pertantoall’interno di un’osmosi vitale e di uno scambio continuo nella consapevolezza che possiamo essere “eredi e innovatori” solo nello spirito di chi operando per il Regno dei cieli «è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (Mt13,52).
Il comune impegno per rendere i giovani protagonisti della storia è sollecitato e incoraggiato anche dal Sinodo del Vescovi che nel prossimo ottobre affronterà il tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. In questo contesto di rinnovata e diffusa attenzione ai giovani, all’Università Cattolica è chiesto un particolare impegno per operare in sinergia con la comunità ecclesiale e la società civile perché - come ha affermato Papa Francesco-: “la stretta interazione reciproca impedisce il divorzio tra la ragione e l’azione, tra il pensare e il sentire, tra il conoscere e il vivere, tra la professione e il servizio” (Santiago, Università Cattolica del Cile, 17 gennaio 2018).


Roma, 28 gennaio 2018
Memoria di San Tommaso d’Aquino
Patrono delle scuole e delle università cattoliche

mercoledì 21 marzo 2018

Colletta obbligatoria - 30 marzo 2018
“Pro Terra Sancta”

La “Colletta per la Terra Santa”, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”, nasce dalla volontà dei papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi.

La Colletta, che tradizionalmente viene raccolta nella giornata del Venerdì Santo, è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. 

Le offerte raccolte dalle parrocchie e dai Vescovi vengono trasmesse dai Commissari di Terra Santa alla Custodia di Terra Santa che verranno usate per il mantenimento dei Luoghi e per I cristiani di Terra Santa, le pietre vive di Terra Santa.

La Custodia attraverso la Colletta può sostenere e portare avanti l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della Memoria, e sostenere la presenza Cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà.


venerdì 17 novembre 2017

Giornata per il Seminario - Colletta

Domenica 26 novembre 2017

Giornata Nazionale di "ringraziamento" per i nostri sacerdoti    


“Prendiamoci cura dei sacerdoti come loro si prendono cura di noi. Doniamo a chi si dona.”Così recita la locandina che verrà inviata in tutte le parrocchia italiane in occasione della 29esima Giornata Nazionale per il sostentamento dei sacerdoti diocesani, il 26 novembre, domenica dedicata a Cristo Re.

L’appuntamento annuale richiama l’attenzione dei fedeli sull’opera instancabile dei 35mila sacerdoti sempre in mezzo a noi e pronti ad aiutarci nelle fatiche della vita. Le Offerte sono dedicate al loro sostentamento. Inoltre sarà possibile accedere ad un contributo in denaro per le parrocchie che, sul tema delle Offerte, organizzeranno corsi formativi per i fedeli.
Le Offerte per il sostentamento dei sacerdoti sono lo strumento che permette a ogni fedele di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani, che assicurano una presenza costante in tutte le parrocchie per annunciare il Vangelo e supportare le comunità.
I sacerdoti si affidano quindi alla comunità, per essere liberi di servire tutti, senza dover pensare al proprio sostentamento. Essi dedicano la vita agli altri con una presenza costante che si declina in gesti a volte coraggiosi e a volte semplici di vicinanza.
Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, queste Offerte sono uno strumento perequativo e di solidarietà nazionalescaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 35mila sacerdoti diocesani. Infatti da quasi 30 anni i sacerdoti non ricevono più uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste Offerte.
Aiutare in maniera concreta i nostri sacerdoti credo sia un dovere di tutti noi che ne apprezziamo la missione e l’operato. Quest’anno, per la prima volta dopo anni, stiamo registrando una ripresa delle Offerte: ogni Offerta, anche di minimo importo, sostiene un sacerdote e gli dà energia per continuare a svolgere la sua missione e aiutare i più poveri. Vi invito dunque a fare una donazione, infatti se crediamo nei sacerdoti, spetta a noi, in prima persona, sostenerli” spiega il responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, Matteo Calabresi.
Nel 2016 sono state raccolte 99.906 Offerte, per un totale di euro 9.365.946.
L’iniziativa è promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica e si avvale del supporto di una rete di 225 incaricati diocesani che, con la collaborazione dei referenti parrocchiali, affiancano i parroci nella sensibilizzazione al tema.

domenica 1 ottobre 2017

Giornata Missionaria mondiale 2017 (domenica 22 ottobre)


La missione al cuore della fede cristiana

Cari fratelli e sorelle,
anche quest’anno la Giornata Missionaria Mondiale ci convoca attorno alla persona di Gesù, «il primo e il più grande evangelizzatore» (Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 7), che continuamente ci invia ad annunciare il Vangelo dell’amore di Dio Padre nella forza dello Spirito Santo. Questa Giornata ci invita a riflettere nuovamente sulla missione al cuore della fede cristiana. Infatti, la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire. Perciò, siamo invitati a porci alcune domande che toccano la nostra stessa identità cristiana e le nostre responsabilità di credenti, in un mondo confuso da tante illusioni, ferito da grandi frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratricide che ingiustamente colpiscono specialmente gli innocenti. Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?
La missione e il potere trasformante del Vangelo di Cristo, Via, Verità e Vita
1. La missione della Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere trasformante del Vangelo. Il Vangelo è una Buona Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo risorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr Gv 14,6). È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via, ne sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita, che è piena comunione con Dio Padre nella forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma di egoismo ed è fonte di creatività nell’amore.
2. Dio Padre vuole tale trasformazione esistenziale dei suoi figli e figlie; trasformazione che si esprime come culto in spirito e verità (cfr Gv 4,23-24), in una vita animata dallo Spirito Santo nell’imitazione del Figlio Gesù a gloria di Dio Padre. «La gloria di Dio è l’uomo vivente» (Ireneo, Adversus haereses IV, 20, 7). In questo modo, l’annuncio del Vangelo diventa parola viva ed efficace che attua ciò che proclama (cfr Is 55,10-11), cioè Gesù Cristo, il quale continuamente si fa carne in ogni situazione umana (cfr Gv 1,14).
La missione e il kairos di Cristo
3. La missione della Chiesa non è, quindi, la diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno la proposta di un’etica sublime. Molti movimenti nel mondo sanno produrre ideali elevati o espressioni etiche notevoli. Mediante la missione della Chiesa, è Gesù Cristo che continua ad evangelizzare e agire, e perciò essa rappresenta il kairos, il tempo propizio della salvezza nella storia. Mediante la proclamazione del Vangelo, Gesù diventa  sempre nuovamente nostro contemporaneo, affinché chi lo accoglie con fede e amore sperimenti la forza trasformatrice del suo Spirito di Risorto che feconda l’umano e il creato come fa la pioggia con la terra. «La sua risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 276).
4. Ricordiamo sempre che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est, 1). Il Vangelo è una Persona, la quale continuamente si offre e continuamente invita chi la accoglie con fede umile e operosa a condividere la sua vita attraverso una partecipazione effettiva al suo mistero pasquale di morte e risurrezione. Il Vangelo diventa così, mediante il Battesimo, fonte di vita nuova, libera dal dominio del peccato, illuminata e trasformata dallo Spirito Santo; mediante la Cresima, diventa unzione fortificante che, grazie allo stesso Spirito, indica cammini e strategie nuove di testimonianza e prossimità; e mediante l’Eucaristia diventa cibo dell’uomo nuovo, «medicina di immortalità» (Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2).
5. Il mondo ha essenzialmente bisogno del Vangelo di Gesù Cristo. Egli, attraverso la Chiesa, continua la sua missione di Buon Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon Pastore, cercando senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta. E grazie a Dio non mancano esperienze significative che testimoniano la forza trasformatrice del Vangelo. Penso al gesto di quello studente Dinka che, a costo della propria vita, protegge uno studente della tribù Nuer destinato ad essere ucciso. Penso a quella celebrazione eucaristica a Kitgum, nel Nord Uganda, allora insanguinato dalla ferocia di un gruppo di ribelli, quando un missionario fece ripetere alla gente le parole di Gesù sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», come espressione del grido disperato dei fratelli e delle sorelle del Signore crocifisso. Quella celebrazione fu per la gente fonte di grande consolazione e tanto coraggio. E possiamo pensare a tante, innumerevoli testimonianze di come il Vangelo aiuta a superare le chiusure, i conflitti, il razzismo, il tribalismo, promuovendo dovunque e tra tutti la riconciliazione, la fraternità e la condivisione.
La missione ispira una spiritualità di continuo esodo, pellegrinaggio ed esilio
6. La missione della Chiesa è animata da una spiritualità di continuo esodo. Si tratta di «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 20). La missione della Chiesa stimola un atteggiamento di continuo pellegrinaggio attraverso i vari deserti della vita, attraverso le varie esperienze di fame e sete di verità e di giustizia. La missione della Chiesa ispira una esperienza di continuo esilio, per fare sentire all’uomo assetato di infinito la sua condizione di esule in cammino verso la patria finale, proteso tra il “già” e il “non ancora” del Regno dei Cieli.
7. La missione dice alla Chiesa che essa non è fine a sé stessa, ma è umile strumento e mediazione del Regno. Una Chiesa autoreferenziale, che si compiace di successi terreni, non è la Chiesa di Cristo, suo corpo crocifisso e glorioso. Ecco allora perché dobbiamo preferire «una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze» (ibid., 49).
I giovani, speranza della missione
8. I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità. «Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale di fronte ai mali del mondo e intraprendono varie forme di militanza e di volontariato [...]. Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!» (ibid., 106). La prossima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, si presenta come occasione provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività.
Il servizio delle Pontificie Opere Missionarie
9. Le Pontificie Opere Missionarie sono strumento prezioso per suscitare in ogni comunità cristiana il desiderio di uscire dai propri confini e dalle proprie sicurezze e prendere il largo per annunciare il Vangelo a tutti. Attraverso una profonda spiritualità missionaria da vivere quotidianamente, un impegno costante di formazione ed animazione missionaria, ragazzi, giovani, adulti, famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose, Vescovi sono coinvolti perché cresca in ciascuno un cuore missionario. La Giornata Missionaria Mondiale, promossa dall’Opera della Propagazione della Fede, è l’occasione propizia perché il cuore missionario delle comunità cristiane partecipi con la preghiera, con la testimonianza della vita e con la comunione dei beni per rispondere alle gravi e vaste necessità dell’evangelizzazione.
Fare missione con Maria, Madre dell’evangelizzazione
10. Cari fratelli e sorelle, facciamo missione ispirandoci a Maria, Madre dell’evangelizzazione. Ella, mossa dallo Spirito, accolse il Verbo della vita nella profondità della sua umile fede. Ci aiuti la Vergine a dire il nostro “sì” nell’urgenza di far risuonare la Buona Notizia di Gesù nel nostro tempo; ci ottenga un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte; interceda per noi affinché possiamo acquistare la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della salvezza.

Dal Vaticano, 4 giugno 2017, Solennità di Pentecoste